Il canto del sangue

Titolo: Il canto del sangue
Titolo originale: Blood Song
Autore: Anthony Ryan
Nazionalità Autore: Scozia
Data di Pubblicazione: 26 settembre 2013
Editore: Fanucci
Genere: Fantasy
Pagine: 761
Serie: L’ombra del corvo 1

Pochi mesi dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato da suo padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede, che diventerà la sua nuova famiglia. Sulle prime il ragazzo si sente tradito dal proprio genitore, ma la sua tempra forte lo aiuta ad affrontare l’addestramento severo e le terribili prove a cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Ma per Vaelin e i suoi fratelli, diventati temibili guerrieri, il futuro ha in serbo molte battaglie in un Regno dilaniato da dissidi e il cui sovrano nutre mire di espansione. E tra segreti e complotti, il giovane dovrà fare i conti con la sua voce interiore, un canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, può ardere o spegnersi, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, esercitarlo, perfezionarlo. Il canto è Vaelin stesso, il suo bisogno, la sua caccia. E presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.

“Aveva molti nomi. Anche se non aveva ancora compiuto trent’anni, la storia aveva ritenuto opportuno attribuirgli titoli in abbondanza: Spada del Regno per il re folle che lo mandò a tormentarci, il Giovane Falco per gli uomini che lo seguivano fra le tribolazioni della guerra, Lamabuia per i suoi nemici cumbraeliani e, come avrei appreso molto più tardi, Beral Shak Ur per le enigmatiche tribù della Grande foresta settentrionale: l’Ombra del Corvo. Ma la mia gente lo conosceva soltanto con un nome, ed era questo a risuonarmi di continuo nella testa la mattina che lo portarono ai moli: Uccisore di Speranza”

Il personaggio principale di questo libro è Vaelin Al Sorna che all’inizio della storia vediamo come un prigioniero diretto su un isola per affrontare un duello “in singolar tenzone” che probabilmente lo porterà alla morte. Vaelin, un guerriero rispettato e odiato e conosciuto dai suoi carcerieri come “Uccisore di Speranza”, mentre si trova sulla nave interroga la persona incaricata di accompagnarlo, Verniers Alishe Someren, cronista ufficiale e storico dell’impero Alpirano, sulla veridicità di alcuni dettagli della storia che scrisse all’epoca sugli eventi che lo portarono in prigione. Colpito nell’orgoglio, Verniers accetta di ascoltare la versione del prigioniero. E così comincia…La sua storia inizia quando, subito dopo la morte della madre, viene abbandonato dal padre, Stratega e Prima Spada del Regno, alle porte del Sesto Ordine, dove verrà addestrato come guerriero della Fede e del Regno. Inizia un periodo duro della sua vita, pieno di prove difficili che rafforzeranno il suo corpo e la sua mente, ma dove troverà anche amicizia e cameratismo, stringendo forti legami di lealtà con i suoi fratelli: Dentos, Barkus, Caenis, Nortah che diventeranno la sua famiglia, perché nell’Ordine nessuno dei fratelli ha più né padre né madre. Legami che saranno messi alla prova nelle future missioni loro affidate e nella guerra che verrà.

“L’unico lato del suo aspetto che corrispondeva alla sua leggenda erano gli occhi: neri come un corvo e penetranti come quelli di un falco. Dicevano che i suoi occhi potessero mettere a nudo l’anima di un uomo, che nessun segreto gli poteva essere nascosto se incontrava il tuo sguardo. Non ci avevo mai creduto ma, vedendolo adesso, riuscii a capire perché altri ci credessero

La prima cosa che ho notato quando ho iniziato questo libro è che mi ha ricordato Rotfhuss nel “Il nome del vento” anche qui come nel Nome del vento abbiamo un protagonista famigerato che racconta la vera storia della sua vita a un cronista. Sia Vaelin che Kvothe sono personaggi affascinanti, che sopportano molto e ottengono molto in giovane età, ai quali nel corso della storia non puoi non affezionarti. Devo confessare che Il nome del vento, mi ha catturato molto di più per la prosa altamente poetica ed evocativa ma per la trama questa storia lo equivale. La prosa di Ryan è coinvolgente, molto vivida e scorrevole senza essere troppo semplice, nelle sue pagine avremo mistero, una confraternita di assassini, politica, religioni, un po’ di crudezza, magia oscura, battaglie e un pizzico d’amore, il tutto intrecciato in modo brillante con dialoghi ben realizzati e con un’ambientazione costruita nei dettagli. Il libro è diviso in cinque parti, all’inizio di ogni parte abbiamo il resoconto di Verniers che introduce il racconto di Vaelin ma l’intera trama può essere divisa in due con una prima metà dedicata alla formazione di Vaelin nella casa del Sesto Ordine dove i bambini imparano a combattere e uccidere al servizio della Fede: imparano a cavalcare, a combattere a mani nude, con la spada o con l’arco, a sopravvivere nella natura o a conoscere le piante velenose. L’apprendimento è duro e spietato, chi non ce la fa deve lasciare l’ordine. La seconda parte si incentrerà maggiormente sulla guerra, nella quale Vaelin dovrà compiere le missioni commissionate dall’Ordine e da Re Janus; affrontare un’insidiosa cospirazione e muovere guerra per conquistare l’Impero Alpirano. Il mondo di Ryan è davvero ben sviluppato mostra diversi imperi, città, culture, costumi, religioni e forze oscure. Di questi elementi, si concentra principalmente sulla religione organizzata in diversi Ordini, ognuno dedito ad un compito: alla guarigione, alla meditazione, alla persecuzione degli eretici, alla diffusione della Fede o alla battaglia. Questi elementi sono ben intrecciati con misteriose Tenebre (più comunemente note come Buio) e con i temuti doni di certe persone con speciali capacità magiche (come il canto del sangue di Vaelin), che venivano condannati come qualcosa di eretico e da estirpare.

“L’Ordine ha molti fratelli, tutti diversi, tutti che trovano il proprio sentiero nella Fede. Non illuderti che l’Ordine sia pieno di uomini virtuosi, che passano ogni momento libero a prostrarsi per i defunti. Siamo soldati, ragazzo. La vita di un soldato è dura, breve nel piacere e lunga nel dolore

La fede, e le diverse tipologie di culto, diventano importanti nello sviluppo della narrazione, così come i legami che si instaurano tra i diversi personaggi, non solo tra i compagni del Sesto Ordine, ma anche tra altri che avranno un impatto significativo nel destino del protagonista come Re Janus e la Principessa Lyrna o come Sorella Sherin, una guaritrice che avrà grande importanza nella vita di Vaelin. Naturalmente i personaggi sono il punto di forza della storia, ben realizzati e caratterizzati, ma è principalmente il libro di Vaelin. Ho trovato Vaelin un personaggio davvero ben costruito, Vaelin affronta tutti i dolori della crescita, dall’abbandono alla solitudine, alle dure prove nell’Ordine, amavo, anche gli altri ragazzi che si allenavano insieme a lui, tutti avevano il proprio passato, motivazioni e personalità chiare. Inoltre, mi è piaciuto che Vaelin non fosse il perfetto protagonista fantasy a cui tutti siamo abituati. La sua morale a volte viene messa in discussione, e non è né il migliore nell’inseguimento, né il più abile a cavallo, né l’arciere più preciso. Ciò in cui è migliore, tuttavia, è la spada. Mi è piaciuto guardare i personaggi crescere e svilupparsi, ma la voce interiore di Vaelin non sembrava cambiare mai. Molto interessante anche il mistero che circonda Vaelin; Ci sono molte mani nell’oscurità che cospirano per causare la sua morte o promuovere la sua ascesa al potere e mentre cerca di capire, imparerà di più su se stesso, sulla sua famiglia e sul destino che gli altri avevano pianificato per lui. Molto bella l’interazione tra sorella Sherin e Vaelin e il contrasto tra la guaritrice e l’assassino. Un altro personaggio straordinario è stato Re Janus, nonostante sia spietato, manipolatore e guerrafondaio, ha anche dimostrato di essere un grande re. Questa ambiguità lo ha reso un antagonista davvero all’altezza.

Insomma una lettura molto piacevole e coinvolgente, una storia di crescita, tradimento, fede, disillusione, amore. Una storia con una bella ambientazione ricca di azione e battaglie, intrighi reali e religiosi, con forze oscure all’opera che erano davvero interessanti e aggiungevano un intrigante senso di mistero. La magia era misteriosa e temuta da molti e non è mai stata spiegata nel romanzo, come se fosse un elemento fondamentale del mondo creato ma estranea alla gente di quel mondo. Credo che se la magia fosse stata spiegata meglio, avrei dato una valutazione massima, ma è l’unica pecca che ho trovato durante la narrazione, cioè il non capire come funzionasse il Canto del sangue. La rivelazione finale poi, mi ha lasciato senza parole, non mi resta che leggere il secondo volume.

Voto 4,5/5


Dal Libro


Chi è Anthony Ryan

Anthony Ryan è un autore bestseller del panorama fantasy internazionale. Nato in Scozia nel 1970, si è laureato in Storia e ha trascorso gran parte della sua vita a Londra, dove tuttora risiede. La celeberrima trilogia L’ombra del corvo, composta da Il canto del sangue, Il Signore della Torre e La Regina di Fuoco, è interamente pubblicata da Fanucci Editore. Il canto nero, preceduto da Il richiamo del lupo, è il secondo e conclusivo capitolo della serie La spada del corvo. Dopo Il reietto e La Martire, Il traditore è il terzo volume della trilogia L’Alleanza d’acciaio a essere pubblicato in questa collana. Di prossima pubblicazione sempre per Fanucci Editore, l’horror fantascientifico Red River Seven scritto sotto lo pseudonimo A.J. Ryan.


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