L’orda del vento

Titolo: L’orda del vento
Titolo originale: La Horde du Contrevent
Autore: Alain Damasio
Nazionalità Autore: Francia
Data di Pubblicazione: 16 giugno 2011
Editore:  T.E.A
Genere: Fantasy
Pagine: 624

Questa è la storia di una terra circondata dai ghiacci e spazzata dal vento. Da un vento che cambia sempre forza, intensità e direzione. Ma non smette mai di soffiare. Costante e implacabile. Questa è la storia della 34ª Orda, decisa a scoprire l’origine del vento. Un’impresa che dura da otto secoli. E delle 33 Orde precedenti si è persa ogni traccia. Però questa Orda è diversa. Ha già attraversato la città in cui scorre un fiume di vento. Si è già sottratta alla morte superando vortici e cicloni. È arrivata più in là di qualsiasi altra Orda. Questa è la storia di ventidue personaggi, ognuno con la propria voce e con molte cose da raccontare. Caracollo, il trovatore, estroverso, misterioso, profondo, sognatore e veggente. Oroshi, l’aeromastra, che dedica tutta se stessa a scoprire la verità. Sov, lo scriba, insicuro e dubbioso, che osserva e giudica. Erg, il guerriero-protettore, coraggioso al limite della follia…

Il vento ci sveglia, ci infervora, ci calma, ci culla e ci lava. Ci si poggia sulla fronte come una mano lesta, ci schiaffeggia e ci fa sanguinare, ci coccola e ci cura. Nessuno dell’orda vi dirà mai che ama il vento. E nessuno vi dirà mai neanche il contrario.

Questa è la storia di 23 uomini addestrati fin dalla giovane età nelle condizioni più difficili per un impresa impossibile, raggiungere l’Estrema Vetta per trovare l’origine del vento. In un mondo dove il vento non si ferma mai, un vento che ti solleva come niente e ti schiaccia contro un dirupo al minimo passo falso o al minimo appoggio mal assicurato, che ti solca il viso a sangue, quindi questi uomini avanzano in branco, variando la formazione a seconda del tipo di vento, assicurando ciascuno il vicino e prendendo parte della spinta per gli altri. Sono la 34esima orda, le precedenti 33 hanno fallito nei secoli scorsi, lasciando ciascuno le proprie conoscenze, tecniche ed esperienze a quelli successivi e sembra che loro abbiano buone possibilità di successo. Nel corso della storia impareremo a conoscere i 23 personaggi dei quali vi trascrivo la legenda.

Ω Golgoth – tracciatore, colui che guida l’orda
Π Pietro della Rocca – principe
) Sov Strochnis – scriba che tiene il resoconto della spedizione
¿’ Caracollo – trovatore
Δ Erg Machaon – guerriero e protettore dei membri dell’orda
¬ Talweg Archippe – geomastro

> Firost de Toroge – pilone
^ Astro, l’astoriere – uccellaio-cacciatore
‘, Steppa Forcide – fiorone
)- Arval Redhamaj – esploratore
ˇ• Darbon, il falconiere – uccellaio-cacciatore
∞ Horst e Karst Dubka – due gemelli identici, ali
χ Oroshi Melicerte – aeromastra
(•) Alma Capys – guaritrice
< > Aoi Nan – coglitrice e rabdomante
∫ Larco Scarsa – bracconiere del cielo
◊ Learca – artigiano del metallo
~ Calliroe Deicoon – focaia
∂ Boscavo Silamfro – artigiano del legno
≈ Coriolis – crocco, ovvero chi trasporta le provviste (il suo nome è chiaramente ispirato alla forza di Coriolis)
√ Sveziest – crocco
]] Barbak – crocco

“La follia non è più folle quando si fa collettiva. Credo che avrei potuto fare qualsiasi cosa, anche la più assurda, finché l’avessimo fatta insieme; insieme, percepivo la forza di ognuno, fisica e mentale, avevo fiducia in noi, e provavo la profondità di un legame che ci imbastiva a ogni onda.

Quando ho iniziato il libro (in digitale) il mio primo pensiero è stato che avevo una copia digitalizzata male, perchè mancavano lettere a caso (come se fossero state spazzate dal vento) e la punteggiatura partiva da 624 a ritroso. Andando avanti con la lettura mi sono sentita spaesata, non ci capivo nulla perchè l’autore ci immerge in mezzo alla storia quando i nostri personaggi sono già in cammino da ben 33 anni e durante i loro dialoghi non sapevo mai chi fosse a parlare perchè ognuno era rappresentato da un simbolo, poi (dopo aver capito i simboli legati ai ventitré personaggi grazie ad Eliana, una mia amica, che mi ha inviato la legenda), le pagine successive sono diventate molto più scorrevoli ed ho adorato assolutamente le restanti seicento pagine. Come ho già detto, le prime pagine sono brusche, criptiche, non si capisce tutto, l’autore usa segni e vocaboli complessi, distorti, inventati. Inoltre, la narrazione alterna regolarmente i punti di vista di ciascun personaggio, indicando chi sta parlando solo con un piccolo glifo all’inizio del paragrafo e cambiando tono per ciascuno. Il tutto è sconcertante e ci ritroviamo a fare come i personaggi, facendoci forza, abbassando la testa e contrastando il flusso delle parole.

La solitudine non esiste. Nulla di ciò che nasce è mai solo. La solitudine è l’ombra che l’affaticamento del legame proietta in chi non riesce più ad avanzare recando in sé coloro che ha amato, e poco importa ciò che gli è stato reso.

La prima cosa che salta all’occhio è la prosa geniale di Damasio: giochi di parole, poesie, riflessioni, racconti, o semplicemente il ritmo della prosa e dei dialoghi…la grande sfida verbale tra Caracollo e Saleme ad Alticcio mi ha divertita ed impressionata. Anche la struttura è ben congegnata, ogni tappa del viaggio è un capitolo e ogni volta si parte direttamente dall’azione per ricostruire poco a poco il filo degli eventi passati. Damasio maneggia le parole con una precisione e una bellezza disarmante, alternando punti di vista così perfettamente unici che li riconosciamo solo grazie alla prosa. E finalmente conosciamo questi personaggi, apprezziamo la brutalità e la risolutezza di Golgoth, la raffinatezza del principe Pietro, le stravaganze del trovatore Caracollo, il rigore e la sapienza di Oroshi, l’incredibile gentilezza di Sov, la dolcezza di Calliroe o la semplicità di Aoi, ecc… piano piano ci affezioniamo a ciascuno di loro, perchè l’autore, con delicatezza ci porta in mezzo all’orda, avremo la sensazione di farne parte, di aver camminato con loro per tutta la vita: faremo amicizia con Sov, impareremo con Oroshi, ci innamoreremo di Caracollo e malediremo Golgoth per poi applaudirlo per il suo coraggio. Crederemo con loro, ameremo e odieremo con loro; rideremo e piangeremo con loro. Per quanto mi riguarda ho adorato Oroshi, una donna forte: la sua conoscenza e la sua presenza saranno molto utili al gruppo. Ho trovato la storia di Steppa molto bella e toccante e, per quanto strano possa essere, mi è davvero piaciuto Golgoth: molto grezzo, un po’ sessista ma con un carattere potente e imponente…. e poi Caracollo: Incarnazione del movimento perpetuo, come il vento, assente e presente, ovunque e in nessun luogo, con i suoi giochi verbali e il suo modo di parlare mi ha conquistata.

Il mondo creato da Damasio è molto originale, con la sua geografia: l’estremo monte, il pantano, le montagne della Norska; su cui si innesta una civiltà con i suoi codici, i suoi miti, la sua scienza e perfino il suo alfabeto. Sono semplicemente incredibili le pagine in cui ci vengono spiegate le sei forme conosciute del vento e l’alfabeto del vento formato dai segni di punteggiatura e la spiegazione sulle tre dimensioni della velocità. Un mondo dominato dal vento che soffia continuamente da ovest a est, da monte a valle, a volte calmo (zeferina), a volte violento (fuorvento), spazzando via tutto sul suo cammino. Siamo totalmente immersi nell’Orda, possiamo quasi sentire il vento addosso. E questo vento, appunto, che diventa un personaggio a sé stante, un’entità che vogliamo solo scoprire e, anche se rimane molto astratta per tutto il romanzo, impariamo tantissimo man mano che andiamo avanti.

” […] Devi sapere che la memoria non è una facoltà che si può o no esercitare. Noi tutti ricordiamo assolutamente tutto. La differenza sta nella capacità di dimenticare …”

L’orda del vento è un libro magistrale che ci invita a non cedere alla fatica, alla routine e al bisogno di conforto e agio, ma al contrario a ricercare il movimento perpetuo, sia fisico che mentale. In questo mondo il vento è sinonimo di vita ed è intriso di misticismo, più che una ricerca dell’Estrema Vetta o delle nove forme del vento, è una ricerca di significato, la ricerca di una ragione d’essere, nella quale questi personaggi si sono imbarcati, scopriremo che ognuno di loro persegue un obiettivo personale: il richiamo della conoscenza, la ricerca del merito o dell’onore, il desiderio di avventura. Durante il loro viaggio impareranno che la meta non è la destinazione, ma il percorso. Scopriranno cosa sono la vita, la morte, l’amore e l’amicizia. Saranno messi alla prova non solo la loro resistenza e il loro coraggio, ma anche la loro fede, le loro convinzioni e la forza dei loro legami. L’orda del vento è stata un’esperienza di lettura unica, piena di poesia e riflessione sull’umanità e sulla vita in senso lato.

Voto 5/5


Dal Libro

[…] Il tempo è acqua, il tempo è vento! Accelera quando gli pare, rallenta, s’inverte, torna sui suoi passi, riparte al volo! Si fa spirale, si arzigogola, prende freddo, tossicchia un pò di futuro, ringoia i vostri passati, si svuota lo sfintere nel lago. Perchè no? Ci sono tanti tempi quanti gli esseri che respirano, quante velocità! Il tempo è in voi come l’acqua in una bottiglia. Ne bevete un sorso ogni giorno, piccolo piccolo, e credete di sapere che cos’è? Possibile che solo Sov riesca ad afferrare qualcosa? C’è il tempo che scorre, certo, che è un tempo fra miriadi, l’unico che vi parli in apparenza! E invece c’è il tempo del gelo, il tempo della brina, quello del ghiaccio nero e del vetro, il più contratto di tutti, che però possiamo soffiare per farne le bottiglie che tanto vi rassicurano. C’è il tempo dalla consistenza di bruma o vapore, che galleggia e si sparpaglia, quello che scivola fra le dita, quello che impiastriccia e coagula, l’emofiliaco e l’arioso… E poi i tempi morti e i tempi liberi, i tempi forti e i tempi deboli, il bel tempo, quello che ammazziamo, il fuortempo! E quanti altri? Taluni filano via dritti, col loro ritmo, ma la maggior parte traccia otto e nodi, ripassano ancora e ancora per lo stesso istante, senza posa. Le vostre rappresentazioni- passato, presente, futuro- non sono nulla una volta uscite dal fiume. Per esempio, lo sapevate che il passato per il tempo-vetro non è altro che un presente densificato che si dilata? E che il futuro per il tempo-bruma è un presente eterno che si sminuzza in goccioline d’istanti? E che il domani non esiste nel…


Chi è Alain Damasio

Alain Damasio è nato a Lione nel 1969. Il suo vero nome è Alain Raymond, ma ha scelto Damasio in onore della nonna Andree Damasio. Dopo aver compiuto studi di economia, ha deciso di vivere in un isolamento pres­soché assoluto (prima nel Parco Naturale del Vercors, nei dintorni di Grenoble, e poi a Nonza, in Corsica), per dedicarsi completamente alla scrittura


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