Volevo solo averti accanto

Titolo: Volevo solo averti accanto
Titolo originale: Once We Were Brothers
Autore: Ronald H. Balson
Nazionalità Autore: Stati Uniti
Data di Pubblicazione: 29 gennaio 2015
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa Storica
Pagine: 420

È la sera della prima al grande teatro dell’Opera di Chicago. Morbide stole e sete fruscianti si scostano per far largo al vecchio Elliot Rosenweig, il più ricco e importante mecenate della città. All’improvviso fra la folla appare un uomo anziano in uno smoking rattoppato. Tra le mani stringe convulsamente una pistola che punta alla testa di Rosenweig. La voce trema per la rabbia, ma lo sguardo è risoluto quando lo accusa di essere in realtà Otto Piatek, il macellaio di Zamosc, feroce criminale nazista. Ma nessuno sparo riecheggia tra i cristalli e gli specchi del sontuoso atrio. E Ben Solomon, un ebreo scampato ai campi di sterminio, viene atterrato dalla sicurezza e trascinato in prigione. Nessuno crede alle sue accuse, nessuno vuole ascoltarlo. Tranne Catherine Lockhart, una giovane avvocatessa alle prese con una scelta difficile della sua vita. Catherine conosce l’olocausto esclusivamente dai libri di scuola, eppure solo lei riesce a leggere la forza della verità negli occhi velati di Ben, solo lei è disposta ad ascoltare la sua storia. Una storia che la porta nella fredda e ventosa Polonia degli anni Trenta, a un bambino tedesco tremante e con le scarpe di cartone che viene accolto e curato come un figlio nella ricca casa della famiglia ebrea dei Solomon. Ma anche agli occhi ambrati di una ragazza coraggiosa e a una storia di amore, amicizia e gelosia che affonda le radici del suo segreto in un passato tragico.

«Ci piace pensare di aver ormai superato l’odio razziale, ma la verità è che non possiamo mai abbassare la guardia. È per questo che il mio caso è così importante. Non solo per me, ma anche per te. È una specie di promemoria di cosa può succedere quando il male non viene sradicato sul nascere. Quanta gente crede di avere una ragione valida per guardare dall’alto in basso e denigrare determinate persone perché sono diverse… ma dal razzismo al genocidio il passo non è poi così grande.»

Ben Solomon, una sera per caso vede in televisione il miliardario e filantropo Elliot Rosenzweig, riconoscendolo come nazista si segna la data del suo prossimo evento pubblico. Durante una serata di beneficenza Ben affronta Elliot con una pistola scarica accusandolo di essere Otto Piatek, il macellaio di Zamość. Ben Solomon, viene arrestato e Rosenzweig nega questa accusa, anzi lo fa rilasciare per dimostrare la sua magnanimità. Ma Ben è intenzionato a smascherare Otto e chiede a un avvocato, Catherine, di intentare una causa contro il signor Rosenzweig per appropriazione di beni e ricchezze degli ebrei. In modo pacato e commovente e per diverse settimane Ben le rivela cosa ha fatto esattamente Otto e perché vuole giustizia dopo così tanti anni. Si scopre che la famiglia di Ben ha cresciuto Otto quando i suoi genitori lo hanno quasi abbandonato e che lo hanno incoraggiato a diventare un nazista per avere qualcuno all’interno, in modo da poter essere aiutati se ce ne fosse stata la necessità. Ma Otto si lasciò conquistare dal potere che gli aveva dato un nazista e finì per essere brutale come tutti. Quella che segue è una storia molto triste, il tipo di storie che hanno la maggior parte dei sopravvissuti all’olocausto, piene di morte, orribili crudeltà e crimini atroci.

“Mio caro avvocato, non chiedermi con questa presunzione di spiegarti perché gli ebrei viennesi non lasciarono le loro case, la loro comunità, tutto ciò che conoscevano e amavano. Trovatela da sola una risposta razionale a un mondo che aveva perso il lume della ragione.”

Amo particolarmente leggere la narrativa storica e sono rimasta molto coinvolta da questa storia, che è strutturata su più trame, nella prima seguiremo la ricerca delle prove e le battaglie in tribunale e conosceremo Catherine e il suo amico fotografo Liam, e ciò che accade a Elliot e Ben nel presente. Nell’altra trama, attraverso i racconti di Ben, scopriremo cos’è accaduto prima e durante l’occupazione della Polonia da parte dei nazisti. Sebbene la trama che ha coinvolto Catherine e Liam fosse carina, era in qualche modo prevedibile e poco interessante. Mentre quando la narrazione si spostava sulla storia passata di Ben non riuscivo a staccarmi dalle pagine, era molto più emozionante e commovente. La prosa è attenta, emotiva e coinvolgente, per molti tratti ci spinge a chiederci cosa sia successo di così terribile per far allontanare Ben e Otto, perchè la storia ci viene svelata poco alla volta e inizialmente i due sembravano uniti da un profondo affetto. La conclusione è stata ben eseguita e tutte le diverse parti della storia di Ben si legavano perfettamente alla trama generale.

“Tutti noi rischiavamo di impazzire. Ma sai, è buffo: anche nel bel mezzo di un mondo che sta andando a pezzi si può sempre trovare una speranza a cui aggrapparsi, un futuro da sognare. Lo spirito umano ha una resistenza inesauribile.”

Molto interessanti i personaggi a partire dai genitori di Ben così umani e caritatevoli, ho amato l’integrità di Ben che non ha mai vacillato e che imperterrito è andato avanti. Mi sono piaciuti anche Catherine e Liam per la loro determinazione ed hanno rischiato pure la loro carriera in un processo che sembrava perso in partenza. É una storia straziante e fortemente emotiva, con un tradimento che ha perseguitato un uomo per tutta la vita e come l’amore di quell’uomo per sua moglie e la sua famiglia lo ha portato nella sua incrollabile ricerca per assicurare alla giustizia l’uomo che li ha traditi tutti.

“Signorina Lockhart, quella sera mi innamorai per il resto della mia vita e, se la mia fede non mi inganna, per l’eternità.”


Voto 4/5


Dal Libro

“Non capisco”, disse Catherine, ” Perché non se ne andarono ? Comprendo perchè gli ebrei in generale non abbiano opposto resistenza ai nazisti, ma dopo le confische, quando fu loro concesso di tornare a casa e non c’erano più soldati tra i piedi, perché non scapparono anziché restare lì a vivere come schiavi?” […]
Quindi, con un ‘espressione triste , spiego :” Tu ora sei seduta qui in questo tempio di lusso , sei un avvocato di successo, con una vita sicura sotto ogni aspetto, in un paese in cui una follia come quella nazista sembra inconcepibile . Oggi ripensiamo al flagello del Terzo Reich e scuotiamo la testa increduli. Come è potuta succedere una cosa simile ? perché gli ebrei furono così remissivi ? E’ incomprensibile. Mio caro avvocato, non chiedermi con questa presunzione di spiegarti perché gli ebrei viennesi non lasciarono le loro case, la loro comunità, tutto ciò che conoscevano e amavano. Trovatela da sola una risposta razionale a un mondo che aveva perso il lume della ragione .”


Chi è Ronald H. Balson

Ronald H. Balson, lavora come avvocato presso lo studio Stone, Pogrund & Korey di Chicago. Da quarantatré anni è avvocato civilista. È stato professore a contratto di diritto commerciale presso l’Università di Chicago, Graduate School of Business per venticinque anni ed è stato un frequente docente nel corso di certificazione federale degli avvocati e nei seminari di difesa dei processi.
Le esigenze della sua pratica legale hanno portato Ron nei tribunali di tutti gli Stati Uniti e del Canada, e per la deposizione di testimonianze in tutta Europa e in Asia. Qualche anno fa, Ron fu coinvolto in una disputa commerciale riguardante il servizio telefonico in Polonia. Numerosi viaggi a Varsavia e nel sud della Polonia hanno fornito l’ispirazione per il suo primo romanzo, Once We Were Brothers. L’amore di Ron per la storia e i suoi viaggi in Medio Oriente hanno fornito la motivazione per il suo secondo romanzo, Saving Sophie.


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