Il coperchio del mare

Titolo: Il coperchio del mare
Titolo originale: 海のふた [Umi no futa]
Autore: Banana Yoshimoto
Nazionalità Autore: Giappone
Data di Pubblicazione: 1 maggio 2009
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 117

Mari si è appena laureata ed è tornata a vivere nel suo paese natale, dove ha deciso di aprire un piccolo chiosco di granite. Quest’estate sua madre ospita Hajime, la figlia di una cara amica, che sta attraversando un periodo molto difficile a causa della morte della nonna. Mari non è affatto entusiasta: è indaffarata col chiosco appena avviato e pensa di non avere tempo per fare compagnia a una ragazza così piena di problemi. Oltre a delle brutte cicatrici che le ricoprono il corpo, dopo la morte della nonna Hajime si rifiuta di mangiare e di uscire di casa.
Ciononostante le due ragazze a poco a poco diventano amiche e Hajime inizia ad aiutare Mari nel lavoro. Il resto del tempo lo trascorrono tra nuotate nel mare, passeggiate sulla spiaggia e lunghe chiacchierate, sempre sullo sfondo di un incantevole paesaggio marino. E il mare sembra essere il vero protagonista del romanzo, con i suoi misteri e le creature che si celano negli abissi, una presenza costante e rassicurante nella vita di Mari, e un balsamo per l’anima ferita di Hajime. Sul finire dell’estate, quando l’acqua diventa di giorno in giorno più fredda e il vento sulla spiaggia solleva i granelli di sabbia nella tiepida luce di settembre, Hajime parte per fare ritorno a casa. Mari è molto triste, ma il ricordo della loro amicizia l’aiuterà a superare anche la solitudine dei lunghi mesi invernali. Forse non è riuscita a risolvere del tutto i problemi dell’amica, ma sicuramente l’ha aiutata a guardare al futuro con maggiore fiducia e ottimismo.

    Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà.

    La protagonista di questa storia è Mari, una giovane ragazza che, dopo la laurea decide di tornare nel suo piccolo paese in riva al mare ed aprire un chiosco di granite, granite preparate solo con i frutti freschi e senza sciroppi, perchè pensa che saranno sicuramente più naturali e più buone. Il suo paese è in declino, non ci sono più i negozi affollati come nella sua infanzia, anche il tempio sembra abbandonato a se stesso e lei pensa che il suo piccolo chiosco possa richiamare un pò di gente, soprattutto i bambini. E così inizia la sua avventura. Intanto la madre ha deciso di ospitare Hajime, la figlia di una sua amica che sta attraversando un periodo difficile dopo la morte della nonna alla quale era molto legata. Quando era piccola la nonna l’aveva salvata da un incendio che le aveva sfigurato il viso e da allora ha avuto poco contatti sociali, con la morte della nonna era caduta in una profonda depressione e magari cambiare ambiente le avrebbe fatto bene. Mari non era molto d’accordo con la decisione della madre perchè aveva avviato l’attività da poco e non aveva tempo di fare da balia ad Hajime. Ma quando arriva la ragazza Mari si accorge che anche se sono molto diverse caratterialmente c’è qualcosa che le unisce, ed è l’amore per il mare; passano molto tempo a fare nuotate, a chiacchierare e confidarsi e pian piano le due diventano amiche.

    “… il ghiaccio si scioglie e svanisce velocemente e io avevo l’impressione di vendere dei piccoli cubetti di tempo. I sogni di un istante. Momenti impalpabili come bolle di sapone ambite da tutti: anziani, adulti, bambini…”

    Questo è il primo libro di Banana Yoshimoto che leggo e provo delle sensazioni contraddittorie. La storia è molto semplice è una storia sulla gente comune, con emozioni di felicità e sofferenza; una storia di vita quotidiana, di conversazioni, di ore di bagno in mare, di passeggiate pomeridiane dopo una giornata di lavoro. Una storia di amicizia nata dall’amore per il mare. Dalle loro conversazioni ci sono concezioni sulla vita, sui sogni, sulla protezione dell’ambiente, sull’amore e sul dolore. La narrazione è semplice, pacata, rilassata e forse un pò troppo malinconica per i miei gusti, ho trovato il personaggio di Mari troppo nostalgico, con uno sguardo sempre al passato, ai ricordi della sua infanzia, a com’era il suo paese prima e a cosa far per non farlo andare in declino, anche se ho apprezzato la determinazione nel perseguire i suoi sogni. Ho provato molta pena per Hajime, per il suo dolore e la sua profonda solitudine. La loro amicizia è un toccasana per entrambe, Mari insegna ad Hajime a sorridere, a guardare al futuro con più ottimismo, mentre Hajime insegna a Mari a non vivere di ricordi e che la vita va vissuta.

    Nel complesso però Il coperchio del mare non mi è piaciuto molto, la trama era troppo semplice, la narrazione anche se a tratti poetica si è soffermata su dettagli insignificanti, inoltre i due personaggi erano troppo flebili. Sicuramente darò un’altra possibilità a Banana Yoshimoto perchè la prosa non mi è dispiaciuta.

    Voto 2,5/5


    Dal Libro

    Se tutte le persone riuscissero a creare un contatto così profondo con le cose che succedono attorno a loro credo che il mondo forse…
    …il mondo forse risplenderebbe di un’unica grande luce, di un bagliore irresistibile generato da tutte le stelle unite, di un fulgore visibile anche nel buio più pesto.

    Chi è Banana Yoshimoto

    Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre Ryumey Yoshimoto è un celebre poeta scrittore e critico di formazione marxista, autore, tra l’altro, di un saggio sulla figlia. Il desiderio di scrivere e l’ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro “Kitchen”. Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi.


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