Tutto il blu del cielo

Titolo: Tutto il blu del cielo
Titolo originale: Tout le bleu du ciel
Autore: Melissa Da Costa
Nazionalità Autore: Francia
Data di Pubblicazione: 29 marzo 2022
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 624

Cercasi compagno/a di viaggio per un’ultima avventura: sono le prime parole dell’annuncio che Émile pubblica online un giorno di fine giugno. Ha deciso di fare ciò che ancora non ha mai fatto, che ha sempre rimandato, perché nella vita va così. Partire per un viaggio on the road, setacciare paesaggi vicini eppure mai esplorati, affondare occhi e naso là dove non c’è altro che natura e silenzio, senza data di ritorno. Ha solo ventisei anni e una forma di Alzheimer precoce e inesorabile, per questo vuole vivere in completa libertà, lontano da chiunque lo conosca, fintanto che il suo corpo glielo concederà. Non si aspetta che qualcuno davvero risponda al suo appello, ma sbaglia. Qualche giorno dopo in una stazione di servizio, pronta a partire, protetta da un informe abito nero, con un cappello a tesa larga, sandali dorati ai piedi e zaino rosso in spalla, c’è Joanne. E così, su un piccolo camper, attraverso boschi profumati, torrentelli rumorosi, sentieri e stradine che si snodano tra le vette dei Pirenei e certi bellissimi borghi dell’Occitania, una giovane donna e un ragazzo s’incamminano. Parlano poco, forse cercano una dimensione diversa dove potersi incontrare, la parola giusta per bucare, senza fare troppo male, ognuno il dolore acuto dell’altro. “Tutto il blu del cielo”, esordio di Mélissa Da Costa diventato un bestseller da seicentomila copie, è una storia di rinascita che dalla sofferenza vede sbocciare, pura e irrefrenabile, una gioia di vivere nuova, la bellezza assoluta della scoperta dell’altro, la magia del sentirsi umani.

“Cercasi compagno/a di viaggio per un’ultima avventura… Ragazzo di 26 anni, affetto da Alzheimer precoce desidera partire per un ultimo viaggio…”

Emile è un giovane di 26 anni, a cui viene diagnosticato l’Alzheimer precoce. Dopo un accurata riflessione decide di non sottoporsi a cure sperimentali, e di fare il viaggio sui Pirenei che aveva sempre rimandato, preferendo affrontare la malattia lontano dagli affetti per lasciare loro un ricordo di sè integro. Decide così di mettere un annuncio: Cerco un compagno di avventura per condividere con me questo ultimo viaggio…ecc non nutrendo grandi speranze. Invece Emile trova il suo passeggero abbastanza rapidamente. Sarà Joanne, una donna magra, apatica che si nasconde sotto il suo grande cappello nero senza lasciare vedere il viso; il viaggio non inizia con buoni auspici, Joanne non è una grande chiacchierona e sembra anche avere oscuri segreti. Emile è preoccupato, non aveva davvero bisogno di una simile compagnia. Ma, a poco a poco, i due protagonisti troveranno una certa sintonia. Questo viaggio nei Pirenei permetterà a Emile e Joanne di riconnettersi con la natura e con se stessi.

“Se potrò fare qualcosa, allora te lo prometto… farò in modo di mandarti un segnale. Il giorno in cui la situazione diventerà troppo pesante da sopportare, cercherò di mandarti un altro compagno di viaggio.”

Avevo già letto e amato “I giardini botanici di Madame Lucie” quindi mi aspettavo questo genere di tematiche. Mélissa Da Costa, riesce a descrivere con grande talento la traversata sui Pirenei di questi due accattivanti personaggi, toccando un sacco di argomenti, dall’amore all’amicizia, dalla memoria ai ricordi, dall’avventura alla libertà, dal lutto alla morte. La prosa è molto fluida e leggera ed attraverso dei flashback riusciremo ad entrare nella psicologia e nella vita dei due personaggi, infatti la narrazione è alternata tra il presente dove leggeremo del loro viaggio e della loro interazione ed il passato dove scopriremo la loro vita precedente. Insieme attraverseranno i Pirenei, facendo escursioni o in camper, e poco a poco si conosceranno e li conosceremo. Se conosciamo le tragiche ragioni che hanno portato Emile ad intraprendere questo ultimo viaggio, abbiamo bisogno di tempo per scoprire la storia dolorosa di Joanne, si percepisce che ha un passato oscuro e ci viene rivelato poco per volta. È un personaggio bellissimo, anzi è il personaggio predominante, che ci appare completamente lunare, come una bambina, ma più passa il tempo più sboccerà.

“C’è troppo dolore in lei. Se si lasciasse sfuggire anche solo un briciolo di quel dolore, sarebbe travolta da un torrente in piena a cui forse non sopravviverebbe.”

Il libro mi è piaciuto molto, l’unica nota negativa è che è troppo lungo, l’autrice avrebbe potuto tagliare benissimo 200 pagine senza togliere nulla alla storia, anzi sarebbe stata molto più agile. Ovviamente è una lettura che non è sempre facile da cogliere, i momenti emotivi sono tanti ed è stato bello vedere Emile e Joanne condividerli. Perché questo romanzo è davvero una condivisione. Ho viaggiato con loro, letteralmente e spiritualmente. È un invito ad andare avanti ma anche dentro noi stessi. È un invito ad aprirsi agli altri e alle piccole cose.

Voto 4/5


Dal Libro

Pensa al piccolo Tom Blu che riempiva fogli e fogli di blu… E pensa a se stesso. Joanne ha raccolto anche lui. Ha deciso di accompagnarlo nel suo ultimo viaggio e di regalargli la libertà […] Joanne ha deciso di dare una seconda possibilità a tutti e tre. È come quella chiesetta, che si erge orgogliosamente intatta e forte tra le rovine di Comes. Joanne è così… Un simbolo di speranza in mezzo a una terra di desolazione.


Chi è Mélissa Da Costa

Mélissa Da Costa si occupa di comunicazione in ambito energetico e climatico. I quaderni botanici di Madame Lucie, pubblicato in Francia con grande successo di pubblico, è il suo primo romanzo tradotto in Italia. Il suo esordio letterario, Tout le bleu du ciel, è stato tra i dieci libri più venduti in Francia nel 2020.


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