Il canto di Penelope

Titolo: Il canto di Penelope
Titolo originale: The Penelopiad
Autore: Margaret Atwood
Nazionalità Autore: Canada
Data di Pubblicazione: 8 novembre 2018
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Mitologia
Pagine: 160

Fedele e saggia, Penelope ha atteso per vent’anni il ritorno del marito che, dopo aver vinto la guerra di Troia, ha vagato per il Mar Mediterraneo sconfiggendo mostri e amoreggiando con ninfe, principesse e dee, facendo sfoggio di grande astuzia, coraggio e notevole fascino, e guadagnandosi così una fama imperitura. E intanto che cosa faceva Penelope, chiusa in silenzio nella sua reggia? Sappiamo che piangeva e pregava per il ritorno del marito, che cercava di tenere a bada l’impulsività del figlio adolescente, che si barcamenava per respingere le proposte dei Proci e conservare così il regno. Ma cosa le passava veramente per la testa? Dopo essere morta e finita nell’Ade, Penelope non teme più la vendetta degli dèi e desidera raccontare la verità, anche per mettere a tacere certe voci spiacevoli che ha sentito sul suo conto. La sua versione della storia è ricca di colpi di scena, dipana dubbi antichi e suggerisce nuovi interrogativi, mettendo in luce la sua natura tormentata, in contrasto con la sua abituale immagine di equilibrio e pacatezza. L’autrice di culto Margaret Atwood, con la sua scrittura poetica, ironica e anticonvenzionale, dà voce a un personaggio femminile di grande fascino, protagonista di uno dei racconti più amati della storia occidentale.

“Molti, nel tempo, hanno ritenuto autentica la sua versione degli avvenimenti, si trattasse di uccisioni, di splendide seduttrici, di mostri con un occhio solo. Anch’io gli credevo, ogni tanto (…)
Ora che tutti gli altri hanno parlato a perdifiato, è giunto il mio turno.”

In questo breve romanzo, troviamo una sorta di rivisitazione de “L’Odissea” di Omero. La storia ci viene presentata attraverso gli occhi di Penelope, moglie di Ulisse, tradizionalmente ritratta come simbolo di fedeltà coniugale a causa della sua lunga attesa. Penelope, ora è uno spirito nel regno dell’Ade, e decide di darci la sua versione della storia o quello che ne ricorda perché sono passati migliaia di anni. Parte dalla sua nascita, passando per la sua infanzia in cui il padre ha cercato di ucciderla gettandola in mare, per arrivare al momento delle sue nozze con Ulisse e la lunga attesa per il suo ritorno. Questa narrazione è accompagnata dal commento delle dodici ancelle di Penelope, condannate e impiccate da Ulisse e Telemaco per aver dormito con i suoi corteggiatori.

Quanto a me… dicevano che ero bella, dovevano dirlo, prima perché ero una principessa, poi perché ero una regina, ma la verità è che, sebbene non fossi deforme e nemmeno brutta, non avevo niente da far ammirare. Ma ero intelligente: considerati i tempi, molto intelligente. Pare che fossi nota per questo, per l’intelligenza. E poi per la tela che tessevo, per la devozione a mio marito e per la mia riservatezza.»

Con una narrazione agile, ironica e poetica, la Atwood dà una voce perspicace a Penelope. I capitoli intervallati da cori greci (canzoni, poesie…) delle cameriere portano molto dinamismo alla lettura e completano la storia. I vent’anni che Ulisse ha trascorso in viaggio vivendo avventure, mentre la casta e pura Penelope lo aspettava pazientemente, ha contribuito a promuovere quell’idea di donna altruista, che resta fedele e pura per venti lunghi anni, mentre suo marito vive di battaglia in battaglia e di donna in donna. Fin dall’inizio, l’autrice capovolgerà questa tipica storia raccontata dagli uomini, qui Penelope ci dice la sua verità e ci fa ridere e riflettere. Tutto è messo in discussione, dalla sua stessa virtù, alle famose avventure di suo marito; Anche il trattamento che la storia ha riservato al personaggio di Elena di Troia, quella donna peccatrice e infedele, che provocava guerre e morti ovunque andasse, viene ribaltato. Nel corso della storia gli uomini hanno assegnato alle donne solo due ruoli possibili: la puttana o la santa, e naturalmente entrambe esistevano o per compiacere la vita dell’uomo, o per infastidirlo, ma, in ogni caso, vivevano solo in relazione alla sua figura.

«Anche noi volevamo cantare e ballare, anche noi volevamo essere felici.»

Per finire, la voce delle dodici ancelle diventa la più critica e diretta. Mentre la narrazione di Penelope viene usata per ridicolizzare atteggiamenti e situazioni che le donne soffrono a causa del machismo, le dodici ancelle denunciano il trattamento che hanno ricevuto e che le donne ricevono sempre, e cioè essere usate come oggetti da scambiare o possedere. È un libro molto piccolo in lunghezza, ma enorme nel significato. Margaret Atwood è un’autrice impeccabile, ho rivisto la stessa tematica del “Racconto dell’ancella” in cui le vittime sono donne che vengono manipolate da altre donne per soddisfare i loro mariti. Allo stesso modo, Penelope usa le ancelle per i suoi scopi.

Voto 3,5/5


Dal Libro

[…] gli raccontai un sogno: mentre il mio stormo di oche, bianche e belle, che mi piaceva tanto, becchettava nel cortile, un’enorme aquila con un becco ricurvo vi era piombata sopra e aveva ucciso tutte le oche, e io avevo pianto a lungo.
Il mendicante Odisseo mi fornì questa interpretazione: le oche erano i pretendenti e l’aquila mio marito, che li avrebbe presto uccisi. Non mi sembrò il caso di insistere su qual becco ricurvo e sul mio dolore per la morte di quelle oche che mi erano tanto care.
L’interpretazione di Odisseo era sbagliata. Lui sì, era l’aquila, ma le oche non erano i pretendenti. Le oche erano le mie docici ancelle, presto sarebbero morte e il mio dolore sarebbe stato senza fine.


Chi è Margaret Atwood

Margaret Atwood è una delle voci più importanti della narrativa e della poesia canadesi. Laureata a Harvard, ha esordito a diciannove anni. Ha pubblicato romanzi, racconti, raccolte di poesia, libri per bambini e saggi. Più volte candidata al Premio Nobel perla Letteratura, ha vinto il Booker Prize nel 2000 per L’assassino cieco. Fra i suoi titoli più importanti ricordiamo: L’altra Grace (2008), Il racconto dell’Ancella (2017), Il canto di Penelope (2018), I testamenti (vincitore del Booker Prize 2019), La donna da mangiare (2020), Lesioni personali (2021), e le raccolte di poesie Brevi scene di lupi (2020)e Moltissimo (2021), tutti usciti per Ponte alle Grazie. L’autrice vive a Toronto, in Canada.


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