Perdersi

Titolo: Perdersi
Titolo originale: Still Alice
Autore: Lisa Genova
Nazionalità Autore: USA
Data di Pubblicazione: 4 ottobre 2011
Editore: Piemme
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 293

Alice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant’anni, sente di avercela finalmente fatta. Dopo anni di studio, di notti a base di caffè e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno, è una scienziata di grido, insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c’è il suo più grande orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia, tutti e tre realizzati, anche se ognuno a modo suo. All’improvviso, però, tutto cambia. All’inizio sono solo piccole dimenticanze: una parola sulla punta della lingua che non riesce a ricordare, gli orari delle lezioni, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio, quello che prepara da più di vent’anni. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si ritrova in una piazza che è sicura di conoscere ma che non sa dove si trovi. Si è persa, a pochi metri da casa. Qui comincia il suo viaggio tra le corsie d’ospedale, a caccia del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticato l’Alzheimer precoce, tutto ciò in cui Alice ha sempre creduto pare sgretolarsi, il mondo intorno a lei sembra sfuggirle ogni giorno di più.

“Sentirsi diagnosticare l’Alzheimer – dice Alice – è come essere marchiato con la lettera scarlatta. E’ quello che sono adesso, una persona affetta da demenza. E’ il modo in cui , per un certo periodo, mi definirò io, e poi continueranno a definirmi gli altri. Ma io non sono quello che dico o quello che faccio o quello che ricordo. In realtà sono molto di più.”

Questa è la storia di Alice, una donna di 50 anni, una prestigiosa professoressa all’Università di Harvard. È esperta di psicologia e linguaggio, ha tre figli adulti e un marito che ama. Il suo ritmo di vita è frenetico, perché per via del suo lavoro, è sempre molto impegnata con lezioni, conferenze, seminari, ecc. Tutta questa normalità comincia a crollare quando Alice comincia a notare che sta dimenticando le piccole cose, una parola, un appuntamento. È solo quando un giorno si perde mentre fa jogging e non sa come tornare a casa che comincia a temere che ciò che ha non sia una semplice dimenticanza o uno dei sintomi della menopausa. Quindi va dal medico e le viene diagnosticato l’Alzheimer precoce. Durante l’intera storia vedremo come Alice sta assimilando la malattia, i diversi modi in cui la sua famiglia deve affrontarla, la progressione della malattia e come deve essere affrontare l’idea che tutto ciò che hai vissuto scomparirà dalla tua mente.

Ho iniziato questo libro senza aver letto la sinossi, quindi man mano che leggevo mi sembrava di conoscere già la storia e poi ho constatato che avevo visto il film “Still Alice” tratto da questo libro con una magistrale Julienne Moore. Tuttavia, malgrado conoscessi già la storia, questo non ha reso meno emozionante questa lettura. Ho sempre pensato che la cosa più tragica che può capitare a una persona è perdere il controllo della propria mente, e la protagonista fa una lotta estenuante per non dimenticare le cose.

“I miei ieri stanno scomparendo, i miei domani sono incerti, e allora per cosa vivo? Vivo giorno per giorno. Vivo nel presente. Uno di questi domani dimenticherò di essere stata qui davanti a voi a tenere questo discorso. Ma solo perché presto me ne dimenticherò non vuol dire che l’oggi non conta.”

L’autrice ha saputo scrivere questa storia senza sfruttare la drammaticità della situazione, è chiaro che ci sono momenti difficili e possiamo sentire il dolore di Alice per aver perso le sue facoltà o per la paura di dimenticare i suoi figli. Naturalmente ci sono stati momenti forti, ma la lettura scorre in modo fluido e naturale, ogni capitolo era progressivo rispetto al declino della sua psiche. Un punto molto favorevole di questo romanzo è che la narratrice del libro è Alice, quindi sentiremo da vicino tutto ciò che sta vivendo, poiché è lei a raccontarti tutto, ci rendiamo subito conto che sta dimenticando alcune cose e vivremo il tracollo emotivo che questo le provoca. Inoltre l’autrice ci fa conoscere i dettagli medici di come si manifesta l’Alzheimer e anche l’impotenza in assenza di una cura.

“Mi manca non riuscire a fare le cose con facilità. Mi manca non fare più parte di quello che succede. Mi manca il sentirmi desiderata. Mi mancano la mia vita e la mia famiglia. Amavo la mia vita e la mia famiglia.

Consiglio vivamente la lettura di questo libro, non è che sia scritto meravigliosamente, ma è narrato in modo realistico e ci fa capire molto bene cosa significa soffrire di Alzheimer, ci fa vedere tutti quei cambiamenti neurologici e sociali della malattia. Oltre a raccontarci come aiutare queste persone, come la famiglia dovrebbe aiutarli a continuare a far parte della società. Inoltre ci farà riflettere su com’è ricevere la diagnosi di Alzheimer essendo consci che non esiste una cura che possa fermare in modo significativo il deterioramento della memoria.

Voto 4/5


Dal Libro

Lei, Alice Howland, era seduta su quella sedia dura e fredda, di fianco a un’altra sedia vuota, nello studio del neurologo nel reparto Disturbi della Memoria all’ottavo piano del Massachussets General Hospital. E le avevano appena diagnosticato il morbo di Alzheimer. Esaminò lo sguardo del medico per trovarvi altro, ma c’erano solo sincerità e rammarico. 19 gennaio. Non era mai successo niente di buono quel giorno.


Chi è Lisa Genova

Lisa Genova è nata in Massachusetts, dove vive tuttora con la sua famiglia. Dopo una laurea in neuropsichiatria a Harvard, ha dedicato la sua vita allo studio di gravi disturbi quali la depressione, il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer. “Perdersi”, il suo primo romanzo, è stato un caso editoriale, premiato da un clamoroso successo internazionale e seguito dal nuovo successo di “Ancora io”, accolto con grande favore da critica e pubblico.


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