L’evento

  • Titolo: L’evento
  • Titolo originale: L’événement
  • Autore: Annie Ernaux
  • Nazionalità Autore: Francia
  • Data di Pubblicazione: 11 novembre 2019
  • Editore:  L’orma
  • Genere: Narrativa Biografica
  • Pagine: 113

Ottobre 1963: una studentessa ventitreenne è costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. In Francia l’aborto è ancora illegale – la parola stessa è considerata impronunciabile, non ha un suo «posto nel linguaggio». “L’evento” restituisce i giorni e le tappe di un’«esperienza umana totale»: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguità dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l’incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un’abbacinante compresenza di vita e morte. Calandosi «in ogni immagine, fino ad avere la sensazione fisica di “raggiungerla”», Ernaux interroga la memoria come strumento di conoscenza del reale. Dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla Storia.

«Voglio tornare a immergermi in quel periodo della mia vita, sapere ciò che è stato trovato lì dentro. […] L’agenda e il diario di quei mesi mi forniranno i punti di riferimento e le prove necessarie alla ricostruzione dei fatti. […] Che la clandestinità in cui ho vissuto quest’esperienza dell’aborto appartenga al passato non mi sembra un motivo valido per lasciarla sepolta».

L’evento è un breve libro che racconta due esperienze dell’autrice. La prima quando é nella sala d’attesa di una clinica per ricevere i risultati del test HIV e che le fa scattare il ricordo della sua esperienza di aborto nel 1963. Annie Ernaux ci racconta la sua esperienza di quando ha avuto un aborto clandestino in un momento in cui la società considerava l’aborto un atto atroce e impuro. In questo estratto dalla sua autobiografia ci presenta questo evento in modo doloroso, traumatico e violento: l’aborto non è una decisione facile e ancor meno quando si svolge in un ambiente clandestino perché le leggi lo considerano un reato.

“Il vero scopo della mia vita è soltanto questo: che il mio corpo, le mie sensazioni e i miei pensieri diventino scrittura, qualcosa di intelligibile e di generale, la mia esistenza completamente  dissolta nella testa e nella vita degli altri”

Attraverso la sua meravigliosa narrazione conosciamo in dettaglio tutti i passaggi che ha seguito fino ad arrivare a quel momento. L’evento ci viene raccontato in modo freddo, impersonale e duro; l’autrice ci mostra la solitudine, l’umiliazione e la difficoltà nel mantenere questo segreto ed il peso portato dalle donne incinte che non vogliono essere madri. Le situazioni che ci racconta sono imbarazzanti, perché è difficile per lei trovare qualcuno che la voglia aiutare senza temere di essere etichettata e perfino denunciata, alla fine attraverso il contatto con un’ altra ragazza che ha già vissuto questa esperienza, ottiene l’indirizzo di una “fabbricante di angeli” da cui abortire, e scopriremo anche tutti i rischi che quelle pratiche comportavano per le donne. È un fatto che oggi può sembrare surreale, ma in passato si ripeteva continuamente.

È una di quelle storie così realistiche da brillare per il modo in cui vengono raccontate, per la loro crudezza, per il loro realismo e per tutti quei sentimenti che suscitano. Una storia che fa male non solo fisicamente ma anche emotivamente, che ci fa capire quanto sia necessario l’aborto legale, quanto sia importante che le donne possano scegliere se continuare o meno la gravidanza ricevendo tutte le cure mediche appropriate.

Voto 4/5


Dal Libro

“È possibile che una storia come questa provochi irritazione o repulsione, o che sia bollata come di cattivo gusto. Il fatto di aver sperimentato qualcosa, qualunque essa sia, conferisce il diritto inalienabile di scriverne. Non esiste una verità inferiore. E se non racconto questa storia fino alla fine, aiuterò a oscurare la realtà delle donne e a schierarmi con il dominio maschile del mondo”.


Chi è Annie Ernaux?

Annie Ernaux

Annie Ernaux è una scrittrice francese nata nel 1940 da una famiglia operaia. Ha vissuto fino all’adolescenza in Normandia, mantenendo in seguito un forte legame con l’ambiente sociale d’origine e le tematiche della differenza di classe. Ha esordito con il romanzo Gli armadi vuoti (Les Armoires vides, 1974), nella tradizione del realismo sociale. In seguito Il posto (La place, 1984), ricostruzione del proprio ambiente familiare. Ha continuato a indagare, in un linguaggio «vero», oggettivo e depurato da evasioni stilistiche o di finzione romanzesca, i suoi luoghi e le sue sensazioni. Così abbiamo: Passione semplice (Passion simple, 1991); La vita esteriore (La vie extérieure, 2000); Perdersi (Se perdre, 2001); L’uso della foto (L’usage de la photo, 2005); L’altra figlia (L’autre fille, 2016). Gli anni (Les années, 2008), pubblicato da L’orma nel 2016, è vincitore del Premio Strega Europeo 2016 e finalista del Premio Sinbad 2015 – Narrativa straniera. Con L’Orma ha pubblicato Memoria di ragazza (2017), La vergogna (2018) e La donna gelata (2021).


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