Pandora

  • TitoloPandora
  • Titolo originalePandora
  • AutoreSusan Stokes-Chapman
  • Nazionalità AutoreInghilterra
  • Data di PubblicazioneGennaio 2022
  • Editore Neri Pozza
  • Genere: Thriller/Suspense
  • Pagine352

VI È SEMPRE UNA RAGIONE PER CUI UNA PORTA È CHIUSA.
Londra, 1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake, racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in Grecia. L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio, rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani sbagliate di Hezekiah. Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio. Un giorno, di ritorno al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro. Il cavallo, sdraiato sul fianco, sembra illeso, Hezekiah, invece, è intrappolato sotto l’animale. Attorno a lui tre uomini malvestiti, con il terrore negli occhi e l’odore salmastro dei marinai addosso, armeggiano e imprecano alla scalogna mentre fissano una cassa incrostata di molluschi rimbalzata sul selciato. Nei giorni successivi Hezekiah, malconcio e sospettoso, chiude la cassa a chiave nello scantinato e vieta alla nipote di accedervi. Che cosa c’è in quella cassa? Perché Hezekiah è impallidito quando la nipote glielo ha domandato? E per quale motivo ordina a chiunque di non mettere piede nello scantinato?
Incapace di tenere a freno la curiosità, Dora si avventura nello stanzino buio e umido per imbattersi in qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Ambientato nella Londra georgiana, in cui splende l’astro del neoclassicismo e si diffonde l’irresistibile attrazione per il mondo antico, Pandora è un avvincente mystery tradotto in numerosi paesi e acclamato dai lettori, catturati da una scrittura capace di ricreare in ogni dettaglio lo spirito di un’epoca affascinante e di una storia d’amore e di inganni, di segreti e speranze.

Dora conosce la storia, ovviamente. Quante volte l’ha sentita raccontare da sua madre! È la nascita della donna da cui ha preso nome, la prima donna mortale che, cedendo alla curiosità, ha scoperchiato il vaso pieno di tutti i mali facendo sì che si diffondessero per ogni dove, come una pestilenza.
Il vaso di Pandora!

Il Mito

Una volta, nei tempi dei tempi, quando agli uomini era concesso di sedersi al cospetto degli dei, frequentando anche la stessa tavola, viveva Prometeo, etimologicamente “colui che riflette prima”. Era un Titano giusto e pietoso e provava molta compassione per gli uomini. Per questa ragione, un giorno rubò il fuoco a Zeus visto che voleva cambiare le sorti dell’umanità, ancora primitiva. Zeus, che era il padre di tutti gli dei, si arrabbiò tantissimo e punì in modo esemplare Prometeo. Lo incatenò per sempre a una roccia, condannandolo a essere giornalmente beccato da un’aquila che gli mangiava il fegato. Zeus volle, però, punire anche gli uomini e trovò un modo per farlo senza essere etichettato come un dio crudele. Ordinò al dio Vulcano di fabbricare una donna di straordinaria bellezza e chiese a tutti gli dei di fare un dono alla fanciulla. Chi la omaggiò del coraggio, chi della bellezza, chi delle attitudini ai lavori femminili. Per questo la donna venne chiamata Pandora che appunto vuol dire “tutti i doni”. A queste regalie, Zeus aggiunse anche un vaso chiuso, raccomandandosi di non aprirlo mai. Pandora venne mandata sulla terra e lì conobbe il fratello di Prometeo, Epimèteo, “colui che non prevede”, il quale se ne innamorò subito e volle sposarla. Prometeo cercò in ogni modo di dissuaderlo, esortandolo a diffidare di tutto quello che proveniva da Zeus ma il fratello, impulsivo, sposò ugualmente la fanciulla. Pandora non riuscì a resistere alla curiosità e aprì il vaso che le era stato regalato. A quel punto uscirono tutti i mali del mondo che si sparsero su tutta la terra e così iniziarono i problemi per gli uomini. I mali erano la malattia, la morte, l’inganno, la delusione, la miseria, la violenza…Per ultima, dal vaso, uscì la speranza… …e la speranza possiamo conservarla come compagna di viaggio, proprio perché il viaggio è lungo, insicuro e solo nelle intenzioni dipende da noi. Ed è proprio la speranza che, quando ci troviamo in mille difficoltà, ci può far riprendere a vivere e a credere in un presente e in un futuro migliori.

Pandora è ambientato nella Londra del 1799, Pandora Blake, conosciuta come Dora, non ha una vita felice. Vive sopra il negozio di antiquariato dei suoi genitori, un tempo luogo frequentato da ricchi clienti. Dopo la morte dei suoi genitori, il negozio appartiene a suo zio Hezekiah Blake, un uomo odioso e subdolo. Dora aspira a diventare una designer di gioielli e ottenere la sua indipendenza, sebbene abbia talento, in un mondo dominato dagli uomini, non viene presa sul serio per il commercio di gioielli. Quando suo zio porta improvvisamente un oggetto che nasconde a Dora, lei sa che sta tramando qualcosa, e cerca di scoprire di cosa si tratta: è un vaso. E con l’aiuto di Edward Lawrence, un giovane in cerca di un lavoro accademico interessante per poter entrare nella Società degli Antiquari scopre che è un vaso antichissimo di cui si sospetta una provenienza losca. Entrambi sono coinvolti nel destino di questo vaso greco che potrebbe avere un legame sorprendente con il passato e nella tragica storia personale di Pandora e potrebbe anche avere uno strano potere: si sono verificati eventi sfortunati a chi è venuto in contatto con il vaso. Sarà maledetto?

“«È innegabile che la superstizione abbia potere sulle persone».
«I
l potere che noi stessi le concediamo, mia cara. È pura suggestione. Ci tormentiamo attribuendo alle cose significati che sono frutto della nostra fantasia». 

L’autrice utilizzando il mito di Pandora costituisce una storia interessante, piena di mistero e suspense con una bella ambientazione: abbiamo conflitti di interesse, affari loschi, mistero, romanticismo e angoscia, tutti incentrati sulla nostra protagonista principale Dora… ma la storia non è affatto così complessa come potrebbe sembrare e non mi ha conquistata completamente. Mi è piaciuta molto la scrittura, ricca di atmosfera e dettagli che mi hanno permesso di immergermi nel periodo georgiano, l’autrice ha saputo ben descrivere i contrasti della società tra la gente comune nella loro miseria con pochissimi vestiti e senza igiene, contrapposta all’opulenza e allo stile di vita dei nobili o dei benestanti. Questi diversi lati della società sono stati una grande parte della storia. Mi sono piaciuti anche gli elementi soprannaturali della storia che si sono aggiunti al mistero centrale della trama ma il problema con il libro era il ritmo e la trama stessa non era abbastanza avvincente. C’erano alcune scene scritte brillantemente, ma altre mi sono sembrate molto lente. Ho scoperto che il mio interesse per questo vaso misterioso a metà lettura stava svanendo e sentivo che i personaggi erano poco accattivanti.

<<Agali agali ginatai i agourida méli>>
“Piani piano, l’uva aspra si fa miele”, mormora.
Non c’era giorno che i suoi genitori non le insegnassero qualcosa della terra antica dov’era nata sua madre.
Abbi pazienza, questo vuol dire in sostanza il proverbio. Ma forse che Dora non ne ha già avuta fin troppa?

Pandora è una donna giovane e curiosa che non esita a lottare per ciò che vuole ma è bloccata dal suo status di donna orfana dipendente dalla benevolenza del suo disonesto zio; è simpatica ma è un’eroina abbastanza standard. Edward è insicuro, pauroso, che cerca di aiutare Pandora solo per un tornaconto personale, un personaggio che ho trovato inconcludente. Nonostante i migliori sforzi di Susan Stokes-Chapman, i protagonisti principali secondo me non sono stati sviluppati bene e la loro storia d’amore mi è sembrata un pò banale, senza mordente; mentre ho amato la determinazione di Dora e il suo legame con la sua gazza da compagnia, Hermes e gli aspetti della mitologia greca nella trama.

In conclusione è stata una piacevole storia di mistero, non troppo impegnativa e, anche se avevo altre aspettative, penso che come romanzo d’esordio ci sono molte promesse nella scrittura di Susan Stokes-Chapman.

Voto 3,5/5


Dal Libro

Ora fissa il fuoco a casa di Cornelius. Da quanto tempo desiderava avere uno scopo nella vita… Per anni è stato schiavo delle sue manchevolezze, spaventato dalla sua stessa ombra. Il ricordo dei suoi primi giorni a Londra non ha mai smesso di tormentarlo. È come un morbo o una maledizione, che lo visita in sogno facendolo svegliare di soprassalto nel cuore della notte. Dora Blake ha dato un nuovo significato alla sua vita. Il suo successo dipende solo da lei.


Chi è Susan Stokes – Chapman

Susan Stokes-Chapman (1985) è cresciuta a Lichfield, Staffordshire, ha studiato per quattro anni alla Aberystwyth University, laureandosi con un BA in Educazione e Letteratura Inglese e un MA in Scrittura Creativa. Lavora nell’istruzione superiore e attualmente vive nelle West Midlands. Nel 2022 Neri Pozza ha pubblicato in Italia Pandora, il suo romanzo d’esordio.


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