La custode dei peccati

  • Titolo: La custode dei peccati
  • Titolo originale: Sin Eater
  • Autore: Megan Campisi
  • Nazionalità Autore: USA
  • Data di Pubblicazione: Gennaio 2022
  • Editore: Nord
  • Genere: Mistery
  • Pagine: 400

Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre. Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre… Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo ci regala un’eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.

“L’invisibile è ora visibile” “Mangiati i cibi, i tuoi peccati saranno i miei”.

La storia è ambientata nell’Inghilterra del XVI secolo, nel pieno del Rinascimento, in cui c’era ancora molto oscurantismo in Europa. Un tempo segnato da superstizioni e rituali, ed è basata su una figura storica apparentemente esistita, il mangiatore di peccati. Così come Eva ha mangiato il primo peccato, quello primordiale, così la mangiapeccati “mangia” i peccati delle persone in punto di morte. Solo una donna, proprio come Eva, può essere una mangiapeccati, va marchiata a fuoco sulla lingua e porta un enorme collare, nessuno le può parlare perché le sue parole vanno sovrastate dalla preghiera del Creatore e il suo tocco brucerebbe e maledirebbe.

“Perché io non posso essere maledetta. Sono già una maledizione fatta persona”.

La nostra protagonista, May Owens è una giovane orfana che dopo aver rubato una pagnotta viene arrestata e condannata a diventare una mangiapeccati. Le viene tatuata la lingua con una “S” e bloccato un collare che indica la sua condizione di mangiapeccati. In stato di shock e confusione, viene lasciata uscire in strada dove viene schivata ed allontanata dai passanti, se si avvicina troppo le persone si benedicono per proteggersi o potrebbero lanciarle delle pietre per allontanarla. May non sa dove andare, alla fine si dirige nella zona più disastrata e puzzolente della città e si imbatte in una catapecchia occupata da un’altra mangiapeccati. Inizia così la sua nuova condizione oscura e solitaria al seguito dell’altra mangiapeccati. In seguito, come una specie di confessore, May ascolta il morente che le confessa i peccati e poi lei indica i cibi equivalenti ad espiare i peccati per poi mangiarli. Ma un giorno al castello insieme ai cibi richiesti per l’espiazione dei peccati di una donna viene presentato un alimento che non doveva esserci – il cuore di cervo – ed è così che May viene coinvolta in una cospirazione di palazzo in cui ci sono diversi omicidi.

“Com’ è possibile che su una bara sia comparso un cibo corrispondente a un peccato non recitato?… Qualcuno ha messo lì quel cuore per far credere a tutti noi che la defunta avesse commesso un omicidio. Ma non è vero…”

Il romanzo d’esordio di Megan Campisi è piuttosto originale, accattivante e intenso. La storia inizia mostrandoci un estratto del compendio dei peccati e dei relativi cibi, poi con capitoli non lunghissimi e titoli sempre relativi al cibo l’autrice ci immerge nel rinascimento nero, superstizioso ed enigmatico e per mano di una giovane donna ci svela piano piano la trama e i misteri di questa oscura storia. La storia ha un ritmo lento ma mai noioso, perchè siamo totalmente catturati da May, ha una voce così accattivante che non potremo fare a meno di voler sapere cosa le accadrà. La vita non è stata facile con lei, ha perso i genitori, è una ragazza che a malapena riconosce le lettere del suo nome, vive già ai margini della società e la condanna inflittale la emargina ancora di più, sarà costretta a vivere con i derelitti della società: accattoni, lebbrosi, ect nella più totale solitudine, senza un abbraccio o una carezza, potevo sentire il dolore dell’isolamento che provava e anche la sua confusione e nonostante quanto sia terribile la sua vita riesce a provare compassione, riesce a trovare la forza di trarre vantaggio dalla sua condizione di invisibile… veramente un grande personaggio.

“Per ogni peccato un cibo e per ogni confessione il silenzio, ma la verità non può tacere per sempre”.

La scrittura di Megan Campisi è adorabile, semplice e lineare, a tratti lirica ed evocativa, riesce a portarci nell’ambientazione cupa di quel periodo e farci sentire come fosse deprimente l’atmosfera. L’arco narrativo non è sempre avvincente, ci sono dei momenti un pò sottotono ma nel complesso il libro mi è davvero piaciuto, sono rimasta sbalordita da questo personaggio del “mangiapeccati” e sono stata catturata da questa storia, che sì, a volte può essere un po’ lenta, ma ha quel tocco di leggero mistero che aggiunge un po’ di suspense da renderla coinvolgente.

Voto 4/5


Dal Libro

Ci vuole almeno una speranza di liberarsi dal rimpianto, dal tormento, dal dolore – allo stesso modo in cui un serpente si libera della vecchia pelle – e andare incontro alla morte liberi e leggeri. Se così non fosse, la vita sarebbe insostenibile.

“La mangiapeccati porta in silenzio i peccati di tutti, fino alla tomba. Lei sola non potrà mai confessarsi né ottenere l’assoluzione. Tuttavia, se con fede sincera agisce secondo la volontà del Creatore, alla sua morte Eva non potrà reclamarla. La sua anima salirà al Creatore. Ma il Creatore sa tutto. La mangiapeccati dovrà obbedirGli in ogni pensiero e in ogni opera, per tutta la vita”


Chi è Megan Campisi 

Drammaturga, scrittrice e insegnante, Megan Campisi ha frequentato la Yale University e l’École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq. Nel corso della sua vita, ha svolto diversi lavori, tra cui la guardia forestale e la sous-chef a Parigi, per poi girare il mondo come esperta di teatro fisico. Originaria della California, attualmente vive a Brooklyn con la famiglia. La custode dei peccati è il suo esordio nella narrativa.


Lascia un commento