Addio

Titolo Addio

Autore Honoré de Balzac

Editore  Passigli

Genere Classici

Pagine 95

Titolo originale Adieu

Addio – Sinossi

Apparso per la prima volta nel 1830, ma rivisto dallo scrittore fino all’ultima edizione del 1846, “Addio” resta tra i racconti più affascinanti eppure meno noti di Balzac. Sullo sfondo della narrazione, ma al centro della storia, sta la celebre battaglia della Beresina (1812), nella quale la Grande Armata di Napoleone, durante la ritirata di Russia, subì gravi perdite. In seguito a quella tragica battaglia, i due giovani innamorati protagonisti del racconto, il barone Philippe de Sucy e la contessa Stéphanie de Vandières, avevano visto separarsi tragicamente i loro destini, fino a un incontro casuale anni dopo, quando ormai però la storia di quella guerra tremenda si era impossessata delle loro vite. Come scrive Maurizio Ferrara nella prefazione, «il dramma privato dei singoli personaggi si unisce qui al dramma collettivo», facendo di questo breve romanzo, e in particolare della rievocazione della battaglia della Beresina, uno dei momenti più alti nell’opera del grande scrittore francese.


L’edera aveva ovunque diramato i suoi nervi tortuosi e disteso i suoi ricchi mantelli. Muschi bruni, verdastri, gialli e rossi spandevano le loro tinte romantiche sugli alberi. Le finestre tarlate erano consumate dalla pioggia, scavate dal tempo, i balconi erano spezzati, le terrazze fatiscenti. Alcune persiane erano rette da un solo ganghero. Carichi di lucidi ciuffi di vischio, i rami dei negletti alberi da frutto si propagavano senza dare raccolto. 

Il racconto inizia nel 1820. Due amici, il colonnello Philippe ed il suo amico D’Albon, sono a caccia nella foresta autunnale di L’Isle-Adam, mentre riposano per riprendere fiato vedono una bella casa, come un eremo abbandonato, ricoperta di viti e con un’aria di abbandono. Mentre si avvicinano, notano una strana donna, con lunghi capelli neri selvaggi, pelle pallida, occhi neri immobili e un lungo vestito nero. Pensando che sia qualcosa di soprannaturale, decidono di avvicinarsi ancora di più, scoprendo un’altra strana donna, che si comporta come un animale e che pronuncia un unica parola “addio”. Vedendola da vicino, Phillipe riconosce la sua amante, Stephanie la contessa Vandrières, che non vedeva da otto anni, alla sua vista sviene. La storia torna indietro nel 1812 durante la campagna di Napoleone in Russia, e precisamente durante l’attraversamento del fiume Beresina da parte dei soldati francesi per salvarsi dall’attacco dei russi e rifugiarsi in sicurezza in Polonia. Stephanie, sposata con un anziano conte ma amante del maggiore, stava per essere evacuata dal fronte russo con il suo entourage quando fu coinvolta nel massacro di Beresina, Philippe fa costruire una zattera per salvare la contessa di Vandrières, che lo saluta gridandogli “Addio” e dopo questo episodio scompare per sempre . Quando, Phillippe trova Stéphanie in quella vecchia casa, farà di tutto per far rivivere il suo amore.

“Era vestita con un vestito di seta nera a brandelli. I suoi lunghi capelli le ricadevano ondulati sulla fronte e sulle spalle, arrivando sotto la vita, fungendo da sciarpa. Abituata a questa noncuranza, raramente faceva alcun movimento per scostarsi i capelli dalla fronte, con un improvviso scuotimento del capo, che le scoprì momentaneamente la fronte e gli occhi da questo fitto velo. I suoi movimenti assomigliavano a quelli di un animale selvatico, avevano una precisione meccanica ammirevole, una velocità che sembrava adattarsi alla sua natura femminile.”

In questo breve racconto Balzac, ci narra una storia tragica e malinconica, con una penna delicata e descrittiva, viene qui presentata tutta l’atmosfera di malinconia, amore ardente, passione, follia, dramma, tristezza e degrado della condizione umana e conseguente disillusione. Ci ritrae gli orrori della guerra, e soprattutto i traumi psicologici che essa lascia ai sopravvissuti. Stephanie ne è la rappresentazione perfetta, dal momento che si separa da Philippe, passa 2 anni senza protezione tra i disperati gruppi di soldati in viaggio – Balzac non lo dice chiaramente, ma non si possono ignorare gli abusi che avrebbe subito in quei tempi prima di essere riconosciuta e salvata dallo zio a Strasburgo; ed ora si comporta come un animale selvatico, muta a parte una parola “addio” l’ultima parola che ha detto a Philippe mentre è rimasto intrappolato dall’altra parte del fiume.

Addio è un racconto che si legge velocemente, purtroppo la storia non mi ha molto entusiasmata, l’ho trovata un pò assurda nella sua tragicità, i personaggi poco carismatici, in definitiva l’unica cosa che mi è piaciuta è la prosa raffinata e delicata di Honorè de Balzac.

Voto 3/5


Dal Libro

“L’apatia dei soldati sofferenti può essere afferrata solo da coloro che sanno cosa significa attraversare vasti deserti di neve, senza vedere nulla oltre l’orizzonte innevato, bere solo neve, avere la neve come un letto singolo, senza altro cibo che neve. e forse qualche barbabietola surgelata, qualche manciata di farina o un po’ di carne di cavallo. Morendo di fame, sete, fatica e privazione del sonno, questi disgraziati raggiunsero le rive del fiume Berezina dove videro legname, vettovaglie, innumerevoli carrozze militari, insomma un’intera città a loro disposizione. Il villaggio di Studzianka era stato sradicato dalla cima dove prima sorgeva ed era stato trasportato a valle.”


AUTORE

Honoré de Balzac

Honoré de Balzac, nato Honoré Balzac (AFI: bal’zak; Tours, 20 maggio 1799 – Parigi, 18 agosto 1850) è stato uno scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore francese, considerato fra i maggiori della sua epoca, ed anche il principale maestro del romanzo realista francese del XIX secolo.


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