Basta un caffè per essere felici

Titolo Basta un caffè per essere felice

Autore Toshikazu Kawaguchi

Editore Garzanti

Pagine 176

Genere Narrativa giapponese

Titolo originale この嘘がばれないうちに

Basta un caffè per essere felici – Sinossi

Accomodati a un tavolino. Gusta il tuo caffè. Lasciati sorprendere dalla vita. L’aroma dolce del caffè aleggia nell’aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un’esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l’esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.

“Non possiamo mai leggere con certezza nel cuore degli altri. Quando la gente si perde nelle proprie preoccupazioni, rischia di non vedere i sentimenti delle persone più care.”

Rivisitando la caffetteria nel seminterrato a Tokyo, Giappone.

Basta un caffè per essere felici è il sequel di Finché il caffè è caldo, libro piacevole che ho letto lo scorso anno.

Proprio come nel primo libro della serie, anche in questo ci sono quattro storie che ruotano attorno alla caffetteria e alla sedia che permette alle persone di muoversi nel tempo. In questo si scopre qualche dettaglio sulla donna in abito bianco e qualcosa sul potere che hanno le donne della famiglia che permettono di fare il viaggio.

Le quattro storie di questo libro sono:

  • Un uomo che viaggia indietro nel tempo per incontrare il suo migliore amico morto anni fa.
  • Un figlio che non può partecipare al funerale di sua madre e la vuole incontrare per l’ultima volta
  • Un uomo morente che ha viaggiato per vedere la ragazza che non poteva sposare.
  • Un vecchio detective che non ha mai avuto la possibilità di fare a sua moglie il regalo di compleanno.

La mia storia preferita è stata la prima, le altre le ho trovate un pò banali. Penso che il primo libro sia stato migliore, inoltre, ho trovato piuttosto fastidioso la ripetizione delle regole per viaggiare nel tempo.

“Le stagioni scorrono in un ciclo.
Anche la vita passa attraverso inverni difficili.
Ma dopo ogni inverno, seguirà la primavera”.

Questo libro, così come il precedente, ha una prosa leggera ma profonda, ed anche questo è scritto come un copione: i personaggi erano sempre nella stessa ambientazione, il dialogo era ripetitivo, e ogni volta che qualcuno entrava si sentiva una campanella, come quando entra in scena un nuovo attore. Devo ammettere che questo approccio non mi è molto piaciuto, avrei preferito una storia un pò più dinamica, ma l’idea di una sedia che permette i viaggi nel tempo è interessante, così come sono molto interessanti le tematiche: l’esplorazione del dolore e del lutto, e anche quella dei rimpianti e dei rimorsi.

“Come ha scritto Fëdor Dostoevskij: “La cosa più difficile nella vita è vivere senza mentire”.”

Nel complesso, è stata una lettura piacevole, mi ha fatto capire che dobbiamo dare importanza al presente, vivendolo appieno, ed anche ai sentimenti, manifestandoli senza vergogna, poiché nella vita reale non abbiamo facilmente la possibilità di mettere a posto le cose, nel senso di poter dire ciò che non è stato detto o fatto. Il romanzo ci invita a goderci la vita. Da qui la citazione:

“La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.”

Voto 3,5/5


Dal Libro

“La gente tende a essere felice quando arriva la primavera, soprattutto dopo un freddo inverno.
Ma l’inizio vero e proprio della primavera non è indicato da un momento particolare. Non c’è un giorno che segna con precisione la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La primavera si nasconde tra le pieghe dell’inverno. La vediamo emergere con i nostri occhi, la nostra pelle e tutti gli altri sensi. La troviamo nei fiori che sbocciano, nella brezza dolce e nel calore del sole. Esiste accanto all’inverno.”


AUTORE

Toshikazu Kawaguchi

Toshikazu Kawaguchi (川口俊和) è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971. Dopo aver lavorato per anni come sceneggiatore e regista, ha avviato la sua carriera di romanziere. Il suo primo romanzo, Finché il caffè è caldo, ha vinto il Suginami Drama Festival.


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