Parole di luce

Titolo Parole di luce

Autore Brandon Sanderson

Editore Fanucci

Pagine 1207

Genere Fantasy

Vai al libro Amazon

Eccomi con la mia opinione sul secondo libro di Le cronache della Folgoluce. Quando ho letto la via dei re ho avuto l’impressione che, pur leggendo1200 pagine, fosse solo un introduzione al mondo di Sanderson e non mi sono sbagliata😀con Parole di luce tutti gli elementi della via dei re si espandono dando vita a una storia davvero grandiosa.

La storia continua esattamente da dove era stata lasciata nella Via dei re , in questo libro vedremo Kaladin insieme ai pontieri impegnato nella protezione del re, di Dalinar e dei membri della sua famiglia, seguiremo i tentativi di Dalinar per cercare di unificare il regno e il suo sogno di rifondare i Cavalieri Radiosi, e vedremo di come Shallan giunge alle pianure infrante per avvisare del ritorno dei Nichiliferi e della sua ricerca della mitica Urithiru la città perduta dei Radiosi.

Il libro ha la stessa struttura del primo con il prologo, suddivisioni in parti intervallati da diversi interludi dove ci vengono mostrati altri personaggi ed un epilogo sempre interessante.

La trama ha più ritmo, i personaggi hanno più sviluppo e praticamente tutti influenzano in un modo o nell’altro la storia complessiva, la narrazione ha più tensione, ci sono più scene d’azione, più mistero e, allo stesso tempo, più risposte. In questo romanzo conosciamo anche in modo più approfondito il sistema magico.

Negli interludi scopriremo il punto di vista di Eshonai, la parshendi, e di come per evitare l’estinzione del suo popolo abbia dovuto prendere una decisione che sconvolgerà la vita su Roshar. Inoltre scopriremo di come Szeth sia diventato l’assassino in bianco e del suo dolore nel compiere gli omicidi.

Personaggi

I personaggi che abbiamo già incontrato nel primo libro tornano in questo secondo,  mentre Dalinar rimane un pò più defilato, scopriremo molto di più su Adolin, della sua abilità come guerriero e di come sia davvero un bravo ragazzo

Kaladin raggiunse il carceriere, prendendolo per un braccio. “Cosa sta succedendo? Il re ha messo qui l’erede di Dalinar?”
“Il re non c’entra niente”, disse il carceriere. “Il Brillante Adolin ha insistito. Finché tu fossi qui, non se ne sarebbe andato. Abbiamo cercato di fermarlo, ma l’uomo è un principe. Non possiamo costringerlo a fare niente, nemmeno ad andarsene. Si è rinchiuso dentro la cella e abbiamo dovuto conviverci.”
Impossibile. Kaladin lanciò un’occhiata ad Adolin, che camminava lentamente lungo il corridoio. Il principe aveva un aspetto molto migliore di quanto Kaladin si sentisse: Adolin aveva ovviamente visto alcuni bagni, e la sua cella di prigione era stata molto più grande, con più privacy.
Era ancora una cella.
Questo è stato il disturbo che ho sentito, pensò Kaladin, quel giorno, subito dopo che ero stato imprigionato. Adolin è venuto e si è chiuso dentro.
Kaladin corse verso l’uomo. “Perché?”
“Non mi sembrava giusto, tu qui dentro”, disse Adolin, con gli occhi in avanti.
“Ho rovinato la tua possibilità di doppiare Sadeas.”
“Sarei storpio o morto senza di te”, ha detto Adolin. “Quindi non avrei avuto comunque la possibilità di combattere Sadeas.” Il principe si fermò nel corridoio e guardò Kaladin. “E poi. Hai salvato Renarin.”
“È il mio lavoro”, ha detto Kaladin.
«Allora dobbiamo pagarti di più, ragazzo di ponte», disse Adolin. “Perché non so se ho mai incontrato un altro uomo che si sarebbe buttato, senza armatura, in una rissa tra sei Stratoguerrieri.”
Kaladin si accigliò. “Aspetta. Porti la colonia? In prigione?”
“Beh, non c’era bisogno di essere barbari, solo perché ero in carcere.”

Naturalmente scopriremo molto di più su Kaladin, di come diventa un vincolaflussi, del suo essere sempre tormentato ma soprattutto conosceremo Shallan, difatti mentre la via dei re era incentrato sulla vita e il passato di Kaladin, in parole di luce la protagonista indiscussa è Shallan. È tutt’altro che perfetta, né nella sua moralità né in nessun altro tratto della sua personalità, un personaggio femminile forte, umano e soprattutto… con tante luci e ombre. È passata dall’essere la noiosa studentessa del college che stavo morendo dalla voglia di finire di leggere per vedere cosa succedeva a Kaladin (nel volume precedente) a diventare il mio personaggio preferito. Brilla di luce propria e cerca sempre di essere molto intensa con i suoi commenti feroci e impertinenti. Confesso che in questo libro mi sono innamorata di più di Shallan.

Kaladin rimane per me il personaggio preferito è onorevole e tosto, eppure frustrantemente testardo e petulante. La sua caratterizzazione è irresistibilmente realistica, specialmente per chi soffre di depressione, tuttavia la storia di Kaladin non è completa senza il Ponte Quattro. La forza dell’amicizia e del legame tra i pontieri, il loro onore e compassione nonostante l’ex schiavitù, e la loro indiscutibile lealtà e rispetto per il loro leader formano l’arco narrativo più accattivante ed emotivamente potente della storia.

L’onore è morto. Ma vedrò cosa posso fare.

Se c’è qualcosa che rende Parole di luce un libro così eccellente, è il modo in cui le diverse storie dei diversi personaggi si intrecciano tra loro, ci sono scontri di forze maggiori e pericoli in ogni angolo dopo questo incontro tra i protagonisti. Come ogni momento culminante di un libro di Sanderson, l’ultimo dieci percento è stato fantastico da batticuore. Sono rimasta davvero impressionata dagli eventi che hanno portato alla battaglia finale: epica e sbalorditiva.

Non ho parole per descrivere la bravura di Sanderson, a parte la costruzione del mondo, tra l’altro spettacolare, ed il fantastico sistema magico, ha intessuto una trama epica che ci svela lentamente e che ha strutturato in modo magnifico. Ho molto apprezzato i riferimenti dei titoli dei libri e un POV più approfondito su ognuno dei personaggi e sul loro potere .

Aspettativa. Questa è la vera anima dell’arte. Se puoi dare a un uomo più di quanto si aspetta, allora ti loderà per tutta la vita. Se riesci a creare un’aria di anticipazione e ad alimentarla correttamente, avrai successo.

Parole di luce ha superato tutte le mie aspettative, anche se questa serie ambiziosa è lungi dall’essere finita, consiglio vivamente a tutti gli amanti del fantasy di acquistare subito questi libri!

Classificazione: 5 su 5.

Brandon Sanderson

Nato a Lincoln, Nebraska il 19 dicembre del 1975. Si è diplomato in scrittura creativa nel 2005 presso la Brigham Young University, dove insegna. Dal 2010 ha iniziato la sua saga composta da 10 volumi intitolata Le Cronache della Folgoluce che dovrebbe vedere la fine del primo ciclo di 5 romanzi nel 2024. È uno degli scrittori più prolifici, infatti, dal 2005 ha pubblicato 27 tra libri e racconti ed inoltre, sul sito ufficiale si possono osservare delle barre di completamento dei suoi lavori in corso. Diverse delle opere di Sanderson (ad esempio le opere del Cosmoverso) sono caratterizzate dall’estrema lunghezza di foliazione, dalla complessità della trama, dal vasto intreccio di relazioni che intercorrono fra i numerosi personaggi e dall’estrema precisione nella descrizione degli universi inventati in cui si ambientano le vicende spesso curati fin nei dettagli. I personaggi di Sanderson sono spesso dotati di un passato complesso ed articolato. Caratteristica tipica dei suoi libri è la pressoché totale assenza di volgarità o turpiloquio, se un suo personaggio deve imprecare lo fa utilizzando parole non volgari. Il suo modo di scrivere dunque si discosta molto dalle atmosfere adulte e quasi senza speranza del fantasy adulto di George Martin, avvicinandosi invece a uno stile tipicamente di High Fantasy e Heroic Fantasy. Nonostante questo Sanderson ha dimostrato di saper comunque dare un certo grado di “cupezza” alle sue opere come ad esempio nel ciclo di Mistborn.


Lascia un commento