Ritorno all’isola delle donne

Titolo Ritorno all’isola delle donne

Autore Molly Aitken

Editore Garzanti

Pagine 256

Genere Narrativa Contemporanea

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Il mio viaggio letterario termina a Inis, una piccola isola al largo delle coste dell’Irlanda.

Ritorno all’isola delle donne racconta la storia di Oona, una ragazza nata in una notte di tempesta a Inis un isola al largo delle coste irlandesi, dove non c’è telefono, né elettricità, né riscaldamenti se non quello dei camini di torba, nè acqua corrente, né televisione, e nessuna radio. 

Il mondo dell’infanzia di Oona sembra essere intessuto di miti e superstizioni, i pettegolezzi dell’isola parlano di fate, fantasmi, angeli e diavolo; la religione sembra dettar leggi sulla vita della comunità, una comunità patriarcale con una netta separazione dei ruoli, mentre gli uomini e i ragazzi vanno a pescare o a pascolare le mucche, le donne e le ragazze stanno a casa, mantenendo il fuoco nel focolare e dedicandosi alla cottura del cibo, alla pulizia e al cucito, rammendo e filando la lana. Quindi la sua è un infanzia circoscritta, vicina a sua madre, una donna molto infelice e depressa che si nascondeva dietro la religione e che ha educato la figlia con durezza, senza amore e con la paura del castigo divino. Solo quando ha otto anni Oona si spinge un pò più lontano dalla sua casa, e conosce Felim, un ragazzo nato la stessa notte in cui è nata lei, e soprattutto conosce Aislinn, la madre di Felim, donna vedova ma dallo spirito libero e per questo emarginata e disprezzata da tutta la comunità. Oona non è felice sull’isola, così, quando finalmente ha la possibilità di lasciare l’isola, lo fa immediatamente, sperando di non ritornarci mai più e poter dimenticare le sue esperienze traumatiche, ma a distanza di anni, con la scomparsa della figlia è costretta a farvi ritorno e chissà, magari sconfiggere per sempre i suoi fantasmi.

“Non sai mai le ragioni per cui una persona si comporta in un certo modo. Anche se feriscono qualcun altro o fanno qualcosa che non puoi capire, allora avranno avuto una ragione. Non devi perdonarli, ma potresti sentirti più leggero in te stesso se lo fai. Ma a volte è troppo perdonare “

✍La trama ha due flussi narrativi principali, che si intervallano e nei quali ci vengono narrati il passato ed il presente di Oona, e da un terzo in cui ci viene narrato il mito di Persefone e Ade. Pur avendo un ritmo lento, oscuro e malinconico, la prosa della Aitken è elegante, lirica e molto evocativa ha saputo descrivere meravigliosamente l’ambientazione dell’isola, la natura selvaggia del mare, la vita dura e gli estremi del comportamento umano, mettendo al centro della storia la donna e la maternità. Attraverso gli occhi di Oona vedremo come il rapporto con la madre sia conflittuale, Mary è una madre ma prima di essere madre è una donna, infelice, depressa, vittima del ruolo a lei preposta senza la possibilità di scelta sulla sua maternità se non ricorrere a metodi alternativi e imponendo alla figlia, di sbarazzarsi del piccolo e di mantenerne il segreto; questo evento sarà determinante nel loro rapporto, Oona accuserà la madre di cattiveria e non la perdonerà mai, dall’altra parte la madre non avrà mai sentimenti amorevoli verso la figlia, se non preservarla dai pettegolezzi tenendola in casa. La Aitken ci narra di quanto possa essere ristretta e discriminante la mente in una comunità isolata dal mondo e come tutto ciò possa portare a tragedie e traumi nella vita delle persone, Aislinn viene etichettata come una strega solo perchè è uno spirito libero, e di conseguenza viene emarginata insieme al figlio, il quale cresce selvaggio e con una rabbia insormontabile e per entrambi le conseguenze saranno drammatiche. Scopriremo la solitudine e la paura vissuta da Ande, fratello di Oona, costretto anche lui ad andarsene dall’isola per poter vivere la sua sessualità con più serenità. Ma soprattutto vedremo come le relazioni conflittuali ti segnano se non vengono elaborate. Oona credeva che bastasse fuggire dalla madre e dall’isola per trovare la sua identità, ma non sarà così, vivrà sempre in cerca del rumore del mare, si sentirà inadeguata in un mondo così diverso e soprattutto custodirà i suoi segreti traumatici, senza elaborarli nè renderne partecipe Pat, il marito, condizionando il suo rapporto genitoriale con la figlia Joyce e con il marito, che malgrado tutto le resterà sempre al fianco. Per quanto infernale possa essere stata l’infanzia di Oona a Inis, l’inferno peggiore è quello che ha creato, nascondendo le sue verità nel profondo di se stessa. E solo nel ritorno a Inis, seguendo la figlia, troverà la sua via d’uscita.

👍 L’ambientazione è meravigliosamente suggestiva e la scrittura è bellissima, così come i riferimenti al mito greco di Persefone, l’autrice ha davvero un grande talento per il linguaggio: così evocativo, lirico , intriso del folklore irlandese.

👎 Inizialmente è stato difficile entrare nel libro, non sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi, ed alcuni non sono stati ben caratterizzati, inoltre mi è sembrato che l’autrice vi abbia inserito un pò troppe tematiche (pregiudizi, stupro, omofobia, Aids ed ancora depressione post partum, aborto, tradimento), senza tra l’altro analizzarle a fondo.

Nel complesso è stata una lettura appagante e riflessiva, una storia che mi ha fatto molto pensare al ruolo genitoriale madre-figli, tagliare il cordone ombelicale è doloroso ma necessario, tagliare il cordone emotivo che li lega a sé, imprime nel loro cuore il profumo della fiducia, della stima, dell’autonomia e della maturità.

Classificazione: 3.5 su 5.

📕 Dal libro

Mia mamma sussurrava la storia della mia nascita per agganciare la paura in me, per tenermi chiusa a casa con lei, ma da bambina mi piaceva sentire come sono arrivata sull’isola, perché mi legava a lui, l’altro bambino nato durante la tempesta


Sull’isola il mare era ciò che separava le donne dagli uomini. Le donne non sono state prese dall’acqua. Invece, le madri erano prosciugate dalle lacrime che cadevano sui corpi dei loro figli morti. Le nonne scomparvero presto nella vecchiaia, quasi velocemente come le lune calanti, e le ragazze annegarono nelle maree del sangue del parto. Gli uomini hanno combattuto la morte in mare, le donne in casa


Molly Aitken

Molly Aitken nasce in Scozia nel 1991 e cresce in Irlanda. Il suo romanzo d’esordio, Ritorno all’isola delle donne, ha vinto numerosi premi letterari internazionali. Vive a Sheffield, in Inghilterra.


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