La Terapia

Titolo La Terapia

Autore Sebastian Fitzek

Editore  LIT – Libri in Tasca

Pagine 254

Genere Thriller

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In questa storia, incontriamo per la prima volta il dottor Viktor Larenz, un famoso psichiatra che, un giorno, perde sua figlia Josy nello studio di un medico. Non ci sono indizi, nessun cadavere quindi non si sa se sia viva o morta. Nei mesi e negli anni che seguono, lottando per affrontare questo evento devastante, Larenz si mette a bere, la moglie lo lascia e chiude perfino la sua pratica professionale.

Quattro anni dopo, senza notizie di sua figlia, decide di prendersi una pausa su una piccola isola per trovare un pò di pace. È lì che incontra Anna, una donna bella e misteriosa che gli chiede di curarla (anche se lui non esercita più) poiché dice di soffrire di un tipo molto particolare di schizofrenia che le fa avere allucinazioni di una ragazza molto malata. Viktor è sopraffatto dalla curiosità, ma è possibile che questa donna sia legata al rapimento di sua figlia? Cos’è che collega la sua schizofrenia a Josy? La scena si sposta quindi in una clinica psichiatrica dove Larenz, sotto controllo, sta parlando con un collega psichiatra che sta cercando di scavare nella sua storia. Perché Viktor si trova in una clinica psichiatrica? E perché sotto controllo? Larenz è accusato di aver ucciso sua figlia? Non è chiaro, in effetti, nulla è chiaro. Mentre la scena continua, iniziamo a sentire il racconto di Larenz degli eventi recenti: scopriremo il destino di Josy.

Non ci sono molti personaggi, ma lo sfondo psicologico di tutti è molto ben creato e sono tutti interessanti.

🧑Viktor non è un personaggio di cui possiamo fidarci al cento per cento, fin dall’inizio ci viene fatto capire che c’è qualcosa di inquietante in lui con i suoi incubi e i suoi stati febbrili.

👩Anna è particolarmente cupa a causa del modo in cui si comporta e delle contraddizioni in cui sembra cadere. Niente in lei direbbe a prima vista che è pericolosa, ma il suo comportamento sembra quello di un malato che cerca di migliorare.

Il fatto che nessuno dei due sia degno di fiducia fa sì che l’intera trama abbia un tono più cupo e minaccioso, a volte abbastanza spaventoso, dal momento che non sappiamo chi sta dicendo la verità.

✍La scrittura non ha niente di speciale ma il suo ritmo incalzante la rende molto veloce e fluida. Sebbene inizialmente sia un pò confuso, la storia è abbastanza sconcertante poiché ci sono diverse scene che all’inizio non sai come si collegano tra loro, ma una volta che inizi a leggere di più e ad approfondire la storia, capisci tutto.

👍Una cosa che mi è piaciuta molto, è che ogni tanto c’è un conto alla rovescia per “la verità” e ci aspettiamo che qualcosa di brutto accadrà molto presto.

👎Le spiegazioni dei misteri sono buone e originali, ma purtroppo (per me) ho iniziato a sospettare abbastanza presto una parte della storia, perchè l’autore colloca indizi abbastanza evidenti, fortunatamente la parte finale mi ha un pò sorpresa.

Mi è piaciuto leggere questo libro, ma purtroppo non è stato il miglior thriller che abbia letto, non so dire esattamente cosa ci fosse che non ha funzionato , forse il fatto che mi è stato subito chiaro ha tolto quel tocco di suspense che un buon thriller deve creare. L’idea originale non era male, ma avrebbe potuto essere eseguita meglio.

Classificazione: 3.5 su 5.

📕Dal Libro

Anche le persone più intelligenti compiono ogni giorno delle azioni strane, ridicole e illogiche. Quando le batterie di un telecomando si stanno scaricando, per esempio, per cambiare canale quasi tutti fanno maggiore pressione sui tasti. Come se fosse possibile spremere l’energia dalle pile al pari del succo da un limone. Spesso Viktor paragonava il cervello umano a un telecomando. Appena la batteria, a causa della stanchezza, malessere o altro, diminuiva l’energia fornita al cervello, non serviva a nulla continuare ad arrovellarsi. I pensieri lucidi non si potevano semplicemente spremere, nemmeno sforzandosi fino allo sfinimento


Sebastian Fitzek

Sebastian Fitzek è nato a Berlino nel 1971. Dopo aver frequentato la facoltà di giurisprudenza ed essere stato promosso a LL.D., ha deciso contro una professione giuridica per un’occupazione creativa nei media. Dopo il tirocinio presso una stazione radiofonica privata, è passato al concorso come capo dell’intrattenimento e in seguito è diventato capo redattore, diventando in seguito consulente esecutivo indipendente e sviluppatore di formati per numerose società di media in Europa. Vive a Berlino e attualmente lavora nella gestione del programma di un’importante stazione radiofonica della capitale.


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